IL FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE

IL FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE

IL FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE

Recentemente vi abbiamo parlato di attacchi malevoli tramite e-mail denominate di phishing e abbiamo approfondito uno degli attacchi più comuni, i ransomware.
In questo articolo ci soffermeremo su un altro aspetto molto importante ovvero il furto d’identità digitale.
Quante volte ci è capitato di sentire parlare di furti d’identità digitale oppure di data breach?
Quante volte ci siamo soffermati a pensare a quanto sia brutta come esperienza se dovesse capitare a noi?
Il furto d’identità va a colpire la persona sotto diversi aspetti, sia dal punto di vista dell’immagine, ma può anche avere delle conseguenze economiche sulla persona. Pensiamo infatti a chi ottiene illegalmente le credenziali delle carte o conti correnti con cui poi possono acquistare beni a nostro nome.

FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE, DEFINIAMOLO

Andiamo a definire quando si ha un furto d’identità digitale:
Il furto d’identità è una condotta criminale perpetrata spacciandosi per un’altra persona. In molti casi è rivolta ad ottenere indebitamente denaro o vantaggi. Oltre ad essere adoperato per compiere atti criminosi, il furto d’identità può essere anche considerato un tipico atto di cyberbullismo. Rientra in questa seconda ipotesi quando si ha come scopo quello di screditare e mettere in cattiva luce la persona per la quale ci si spaccia mediante un account fittizio. Nell’account creato possono essere riportate foto, il nome o altri dati personali propri di chi ha subito il furto d’identità.
Un aspetto da sottolineare è che il fenomeno del furto d’identità non è affatto recente, anzi, da sempre i criminali hanno cercato di spacciarsi per qualcun altro con l’obiettivo di ottenere illeciti vantaggi.
Non c’è dubbio, però, che il furto d’identità abbia avuto un forte aumento strettamente legato all’incrementare della digitalizzazione.

LA NORMATIVA EUROPEA SULLA PRIVACY

Come abbiamo capito, il furto d’identità vede sottratti i nostri dati personali. In Europa è stato stabilito che le violazioni dei dati personali che possono avere effetti avversi significativi sugli individui, causando danni fisici, materiali o immateriali, vanno trasmesse dal titolare del trattamento entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza al Garante Nazionale per la protezione dei dati personali.
Quanto appena riportato viene tutelato dalla normativa europea sulla privacy: il GDPR.
Il garante, nel caso venga rilevata una violazione delle disposizioni del Regolamento, può prescrivere misure correttive. Questo vale anche per quanto riguarda l’adeguatezza delle misure di sicurezza applicate ai dati oggetto di furto.
Per salvaguardare i propri utenti e per evitare le multe che sono previste dal GDPR, i titolari dei trattamenti dei dati devono dimostrare di aver fatto il possibile per evitare il furto d’identità.
Ma chi sono i titolari dei trattamenti dei dati? Per la maggior parte si tratta di aziende.

QUALI SONO LE CASISTICHE CHE RIENTRANO NELLA PERDITA DEL CONTROLLO SUI PROPRI DATI PERSONALI?

Tra le casistiche che rientrano nella perdita di controllo sui propri dati personali troviamo prima fra tutte la limitazione di alcuni diritti del soggetto, la discriminazione, il furto d’identità o il rischio di frode, la perdita di riservatezza dei dati personali protetti da segreto professionale, una perdita finanziaria, un danno alla reputazione e qualsiasi altro significativo svantaggio economico sociale.

IL FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE COME AVVIENE?

Ora che abbiamo definito cos’è il furto d’identità digitale, quali sono le casistiche che riguardano la perdita dei dati personali e come viene regolamentato a livello Europeo, approfondiamo come può avvenire il furto dei dati personali.

I MODI IN CUI VENGONO SOTTRATTI I DATI

I modi in cui i nostri dati vengono sottratti sono diversi:

  • L’acquisizione dei dati da parte di terzi non autorizzati;
  • Il furto o perdita di device contenenti i proprio dati personali;
  • Attacchi esterni da parte di cybercriminali attraverso virus, malware ecc…
COMPORTAMENTI DA EVITARE

In molti casi sono i comportamenti incauti che abbiamo sul web che portano alla perdita dei dati personali.
Molto spesso per attuare queste azioni illecite ai cybercriminali è sufficiente ottenere dati come ad esempio:

  • nome,
  • cognome,
  • indirizzo,
  • data e luogo di nascita,
  • indirizzo,
  • o anche più semplicemente il codice fiscale.

Un altro errore che in molti commettono è l’utilizzo di password semplici da ricostruire o ripetute per l’autenticazione su diverse piattaforme.

A supporto dei cybercriminali esistono programmi automatici in grado di ricercare massivamente password personali. Un altro grande pericolo proviene dal PHISHING , di cui abbiamo già parlato, dove il malcapitato utente viene spinto a rilasciare, in completa buona fede, dati personali come numeri di conti correnti, di carte di credito o più semplicemente password collegate ad ogni genere di piattaforma.
Abbiamo spiegato come molto spesso il furto di dati sia frutto di un utilizzo incauto del web da parte degli utenti, a volte però deriva dalla violazione di server e database aziendali. Quando succede questo le organizzazioni si accorgono anche a distanza di diversi mesi o addirittura anni. In casi di questo tipo si può parlare di veri e propri data breach che permettono agli hacker di impadronirsi di tutti i dati dell’utente e che, una volta ottenuti oltre a poterle utilizzare per scopi malevoli come spiegato precedentemente, possono essere rivenduti nel dark web, mettendo ulteriormente a rischio le nostre identità personali.

COME DIFENDERSI DAL FURTO D’IDENTITÀ DIGITALE?

I consigli per non cadere vittima del furto di dati personali e dell’identità digitale sono gli stessi che si danno più generalmente per la sicurezza informatica.
Vediamo dunque quali sono le regole generali per proteggersi nel web:

  • Dotarsi di un buon Antivirus e Firewall, tenendoli aggiornati;
  • Evitare di rivelare troppe informazioni sul nostro conto sui social;
  • Ricordarsi che banche e organizzazioni non chiedono mai informazioni personali via e-mail;
  • Non rispondere mai ad e-mail sospette in cui vengono chieste informazioni personali e che provengono da mittenti sconosciuti;
  • Fondamentale è scegliere una password forte e non intuibile;
  • Non rivelare la propria password a nessuno.
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